Da sabato è diventata il cuore pulsante dell'attività didattica dell'Icif, la scuola per chef stranieri che ha sede nel castello di Costigliole. Parliamo dell'antica Orangerie del
Da sabato è diventata il cuore pulsante dell'attività didattica dell'Icif, la scuola per chef stranieri che ha sede nel castello di Costigliole. Parliamo dell'antica Orangerie del Castello, completamente ristrutturata e riattata che accoglie un'aula pratica con 24 postazioni individuali di lavoro, l'aula per i primi piatti, quella per i laboratori di gelateria, pasticceria, panetteria e pizza, l'aula per Food & Beverage Management, l'aula magna, la biblioteca, la caffetteria e un ristorante ad uso degli studenti. Negli spazi al piano rialzato del castello rimangono l'enoteca, l'elaioteca, il laboratorio di cioccolateria, i crotin di salumi e formaggi, l'officina aromataria, la sala ristorante e il nuovo emporio Icif. Una vera e propria cittadella della cucina italiana che mette Costigliole al centro dell'attenzione di tutti i migliori chef del mondo che sanno di trovare nel'Icif un istituto che insegna loro la tradizionale culinaria del Belpaese.
L'inaugurazione è avvenuta sabato, fra sorrisi, soddisfazioni e anche qualche amaro ricordo legato alla bufera che ha travolto l'Icif insieme alle vicissitudini giudiziarie del Premio Grinzane Cavour. «Non nego le difficoltà dopo lo scandalo del Grinzane Cavour nel 2009 che hanno condizionato la piena operatività di scuola e castello -ha detto il sindaco Giovanni Borriero- poi siamo ripartiti e grazie al ricambio generazionale e alla nuova presidenza di Piero Sassone abbiamo completato la struttura dell'Orangerie e abbiamo dato impulso a tutto il turismo piemontese».
E "riposizionare" l'Icif in ambito internazionale sia per immagine che per offerta didattica, è stato il primo obiettivo del nuovo e vulcanico presidente Sassone che ha snocciolato una lunga serie di iniziative da mettere in campo da qui a pochi mesi. Si parla di cambiamento nella formazione, di implementazione del ruolo sociale delle imprese della ristorazione, di partecipazione a grandi eventi (l'Icif ha concorso al bando per la ristorazione del Padiglione Italia dell'Expo di Milano), della nascita di un comitato scientifico esterno a supporto delle scelte e dei progetti dell'Istituto.
E poi la formazione a distanza, corsi aperti anche ad appassionati oltre che agli chef professionisti, lezioni ed offerte di didattica "a pagamento", rafforzamento di una piattaforma digitale, un portale di web tv, certificazioni di qualità, sicurezza, ambiente e attenzione a consumatori particolari con cucina kosher o certificazioni Halal di alimenti e piatti permessi dalla legge islamica. In progetto anche l'apertura di nuove sedi estere, lo shopping on line e i viaggi del gusto in Italia. L'inaugurazione è stata preceduta dalla premiazione dei 7 migliori allievi di tutti i tempi dell'Icif e di cinque ristoratori stellati che li hanno avuti in stage: fra gli chef premiati anche Ugo Alciati, figlio di Guido che, come ha ricordato Tony May, diede casa all'Icif al Castello di Costigliole.
Daniela Peira